giovedì 8 novembre 2012

Conclusioni e Raccomandazioni a seguito del meeting di Rabat sulla libertà d'espressione e il divieto di incitamento all'odio nazionale, razziale o religioso

Il 5 ottobre 2012 si è tenuto a Rabat (Marocco) un incontro di esperti internazionali sul tema della libertà di espressione e il divieto di incitamento all'odio nazionale, razziale o religioso. Il meeting si è svolto nell'ambito di un ciclo di incontri regionali sul tema, organizzato dall'Ufficio per i  Diritti Umani delle Nazioni Unite, tenutisi nel corso del 2011 in Europa (Vienna), Africa (Nairobi), Asia e Pacifico (Bangkok) e America (Santiago del Cile).
Gli esperti hanno preso in analisi cosa costituisce "incitamento" alla discriminazione, ostilità o violenza su base nazionale, razziale o religiosa così come stabilito dalle leggi internazionali sui diritti umani e hanno considerato misure per prevenire e combattere l'incitamento in modo adeguato assicurando il rispetto della libertà d'espressione.
Il piano d'azione adottato dagli esperti durante l'incontro contiene raccomandazioni e conclusioni volte a guidare i soggetti interessati, nella messa in atto della legislazione internazionale che vieta l'incitamento all'odio nazionale, razziale e religioso.
L'Alto Commissario Aggiunto per i Diritti Umani Kyung-wha Kang, ha commentato che le restrizioni alla libertà di espressione devono essere formulate
"in una maniera che mette in chiaro che il solo scopo di tali restrizioni è quello di proteggere gli individui che seguono una determinata fede o credo, di natura religiosa e non, dall'ostilità, dalla discriminazione e dalla violenza, e non di proteggere i sistemi religiosi, e le istituzioni dalle critiche rivolte contro di esse".
Nel suo discorso la Kang ha riaffermato che la libertà di espressione e la libertà religiosa non sono due principi contraddittori. Al contrario questi due diritti sono dipendenti l'uno dall'altro e si rinforzano a vicenda. Infatti la libertà di religione non può esistere se la libertà di espressione non viene rispettata.
Secondo la Kang, e gli esperti internazionali, le leggi sulla blasfemia, giudicate contro-produttive a livello nazionale, dovrebbero essere revocate, poiché rischiano di giustificare episodi di censura contro le critiche rivolte alle religioni , contro il dialogo e i dibattiti tra religioni che sono invece costruttivi, salutari e necessari.

Per leggere l'intero documento in inglese:
http://www.ohchr.org/Documents/Issues/Opinion/SeminarRabat/Rabat_draft_outcome.pdf





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